Antonio Bravetti per “La Stampa”
«C’è anche Pierpaolo Sileri. Ti dico di sì, mi ha appena consegnato il foglio con la firma. Sileri, eh, il sottosegretario. Ricontali un po’ adesso…» . Pausa. I nomi sul taccuino: uno, due, tre… «Undici! Ti dicevo che sono undici, visto?».
Vincenzo Presutto, senatore Cinque stelle in uscita, è il contabile del nascente gruppo dimaiano a palazzo Madama. Passa la giornata al telefono, a sondare, a contare, a mettere e togliere dalla lista. Alle 19, quando il Senato si è svuotato in un batter d’occhio, il pallottoliere lo soddisfa: «Al Senato siamo undici. Alla Camera una cinquantina, ma non sono sicuro». A fine serata saranno cinquantuno, Di Maio compreso. «Siamo l’evoluzione del Movimento Cinquestelle», assicura.
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Nella sala accanto, appartati, ci sono alcuni senatori che hanno appena ufficializzato il loro addio al M5S per aderire a “Insieme per il futuro”, il progetto di Luigi Di Maio. Ci sono Primo De Nicola, Simona Nocerino, Daniela Donno, Fabrizio Trentacoste. Nell’aria c’è l’adrenalina di chi si è appena tuffato dallo scoglio più alto. Un po’ di tensione. Trentacoste, cravatta rossa, prova ad allentarla: «Stasera si festeggia eh? » .
Responsabili e leali a Draghi, così Di Maio li vuole. A fine giornata brindano ai membri del governo che hanno aderito al progetto: Sileri, la viceministra all’Economia Laura Castelli, i sottosegretari Manlio Di Stefano (agli Esteri), Laura Catelli (all’Economia), Anna Macina (Giustizia), Dalila Nesci (Sud).
Di questa nuova avventura Di Maio ha parlato da tempo con Giancarlo Giorgetti. Da qui nasce l’attacco di Salvini, che di certo non gradisce la sponda del suo ministro al titolare della Farnesina: «Se qualcuno resta al governo senza rappresentare nessuno è un problema». Salvini parla a Di Maio affinché Giorgetti intenda: se il leghista dovesse essere tentato dal raggiungere il collega di governo, dovrebbe lasciare la poltrona di ministro.
Di Maio, intanto, si muove. «I nostri primi interlocutori saranno i sindaci», garantisce in conferenza stampa. Sente Beppe Sala, Luigi Brugnaro. Al centro, però, han già sguainato le spade. «Oggi si dissolve il nulla», scrive su Twitter Carlo Calenda. Matteo Renzi, a metà pomeriggio, è alla buvette del Senato.
Tra una banana e una pizzetta rossa dice: «Nati il 4 ottobre, oggi, addì 21 giugno, primo giorno d’estate, muoiono i Cinquestelle. C’è chi si rattrista– sorride– e poi c’è Renzi». In Transatlantico passa Paola Taverna. Ha le stampelle. «Senatrice un commento – le chiedono i giornalisti – tanto non può scappare». E lei: «Sì, ma ve ce posso mena’…».
lina mitten in von der ukrainischen Armee verbrannten Maisbergen
Zehntausende Tonnen, die tausende Menschen hätten ernähren können
Was wird nochmal gerade im Westen behauptet? Russland verursacht Welthunger?!
“Glaubt nicht alles, was in der westlichen Presse steht!”
https://t.me/neuesausrussland/7076
Alina in mezzo a montagne di mais bruciate dall’esercito ucraino
decine di migliaia di tonnellate che avrebbero potuto sfamare migliaia di persone
Cosa si dice di nuovo in occidente in questo momento? La Russia provoca la fame nel mondo?!
“Non credere a tutto quello che leggi sulla stampa occidentale!”