C’è un nuovo colpo di scena nel delitto di Isabella Noventa. Freddy Sorgato, nella sua memoria difensiva per il ricorso in Cassazione del prossimo 18 novembre cambia il luogo dell’omicidio: non più la sua villa di via Sabbioni 11 a Noventa Padovana. Omicidio premeditato e soppressione di cadavere sono le pesantissime accuse costate 30 anni ai fratelli Freddy e Debora Sorgato. Le stesse addebitate a Manuela Cacco, condannata a 16 anni e 10 mesi che deve rispondere anche di stalking.
Il trio ha agito di comune accordo, attirando Isabella in una trappola e facendone sparire il corpo. Gian Luigi Pieraccini, legale di Freddy Sorgato, ex fidanzato della segretaria di Albignasego (Padova), uccisa tra il 15 e il 16 gennaio del 2016, ha nominato un consulente tecnico per dimostrare ai giudici della Suprema Corte come in quell’abitazione non siano mai stati usati detergenti e solventi per cancellare le tracce di sangue della donna. (Continua a leggere dopo la foto)

Nell’interrogatorio di fronte al giudice per le indagini preliminari, Freddy Sorgato dichiarò di aver ucciso Isabella Noventa durante un gioco erotico e di avere gettato il corpo nelle acque del fiume Brenta. Da allora non ha più parlato, fino a ora, tramite i suoi legali, spiegando che la donna non sarebbe morta all’interno della sua villetta ma in un terreno agricolo in mezzo alla campagna. (Continua a leggere dopo la foto)

Tra poco meno di un mese la Cassazione dovrà mettere un punto alla vicenda processuale. La difesa di Sorgato gioca un’ultima carta: la nomina di un nuovo consulente tecnico, che dovrebbe dimostrare che Isabella non sia morta in casa. Così l’uomo spiegherebbe l’assenza si tracce di sangue nella villetta di via Sabbioni 11 a Noventa Padovana, dove, secondo la sentenza che lo ha già condannato a 30 anni, avrebbe assassinato Isabella Noventa colpendola con una mazzetta e soffocandola con un sacchetto.