“Ma come? Fino a ieri…”. Matteo Salvini esce da Montecitorio, dove ha incontrato i deputati della Lega, e fa saltare in aria la trattativa tra Movimento 5 Stelle e Pd. “Leggevo i punti proposti da Zingaretti ai 5 stelle, sparisce il taglio dei parlamentari… Subito uno sberlone”. Il riferimento è ai “paletti” posti dal segretario Nicola Zingaretti ai grillini: si fa menzione di immigrazione, politiche verdi, equità sociale (qualcuno traduce: patrimoniale) ed Europa, ma nessuna parola sul taglio dei parlamentari. E nessun commento negativo a tal proposito dai vertici grillini.
“Con la Lega il taglio era una certezza, con il Pd viene cancellato”, sottolinea con una punta di soddisfazione Salvini, che subito dopo le dimissioni del premier Giuseppe Conte e la fine del governo gialloverde può finalmente sottolineare tutte le contraddizioni degli ex alleati grillini. Luigi Di Maio, nei giorni scorsi, aveva accusato la Lega di volere la crisi per non votare il taglio dei parlamentari calendarizzato alla Camera per domani, giovedì 22 agosto. Il Pd aveva già espresso contrarietà alla misura, mentre Salvini aveva rilanciato tendendo la mano ai 5 Stelle: “Votiamo il taglio e poi andiamo a votare”. Appello rimasto lettera morta.